di Đimi Bajrami
La letteratura rom, che per secoli si è trasmessa oralmente, ha cominciato a svilupparsi significativamente in forma scritta solo negli ultimi cento anni. Le prime rassegne sistematiche sono rare. Opera chiave è il libro di Rajko Đurić "La letteratura dei Rom e dei Sinti" (2002), la prima ampia storia della letteratura rom. Successivamente si è aggiunto il lavoro di Sofija Zahova "Storia della letteratura rom" (2014), ampliato nel 2023 con il titolo "Letteratura rom".
Da traduzioni religiose a un periodo d'oro nell'URSS
I primi testi scritti in lingua rom erano traduzioni religiose nel XIX secolo, senza contenuti originali. Il vero sviluppo arriva negli anni '20 e '30 in URSS, quando il sostegno statale permette la pubblicazione di numerosi libri. In quel periodo emergono nomi come Aleksandar German, Nina Dudarova, Nikolaj Pankov, Olga Pankova. Successivamente uno sviluppo simile avviene anche in Jugoslavia, con autori come Slobodan Berberski, Rajko Đurić, Alija Krasnići, Šemso Avdić, Šaip Jusuf, Trajko Petrovski, Muharem Serbezovski, Ljatif Demir e altri.
In Polonia si distingue Papuša, nella Repubblica Ceca Tera Fabianova, in Bulgaria Hristo Kjucukov, Usin Kerim, e in Ungheria Bari Karoli e Menihert Lakatós. In Francia Marcel Courtiade. In Occidente il primo testo rom è pubblicato solo nel 1980.
Internazionalizzazione e tendenze contemporanee
Dopo la caduta del muro di Berlino, le comunicazioni e le tecnologie favoriscono uno scambio più rapido e festival, e la letteratura rom si internazionalizza. Le opere contemporanee continuano con i temi tradizionali – origine dall’India, passato nomade, Samudaripen, emarginazione – ma acquisiscono anche una nuova dimensione digitale. Zahova sottolinea l’importanza della varietà di generi, della letteratura per bambini e delle traduzioni dal e verso la lingua rom.
Valore politico e universale
La conclusione è chiara: la letteratura rom è una "letteratura minoritaria" nello spirito di Deleuze e Guattari – fortemente politica e di significato universale. Essa riflette il rapporto della società con le sue minoranze, misura la sua maturità e democrazia.
La letteratura rom non è solo un patrimonio di un popolo – è una voce che ci ricorda che la vera forza della cultura sta nella diversità e nel rispetto di ogni minoranza.