L'articolo è di Djimi Bajrami (nella foto)
SCUSE SENZA GIUSTIFICAZIONI
Notizia Rom
Scozia
Il governo scozzese ha finalmente chiesto scusa alle vittime dei famigerati "esperimenti Tinker" – programmi di assimilazione forzata dei Rom itineranti che durarono dagli anni '40 agli anni '80.
Il 25 giugno, nel parlamento, il primo ministro John Swinney ha riconosciuto:
"Gli esperimenti non avrebbero mai dovuto accadere. Quelle politiche erano sbagliate e hanno lasciato profonde ferite. A nome della Scozia, ci scusiamo."
Questi esperimenti avevano lo scopo di interrompere con la forza lo stile di vita nomade, costringendo intere famiglie a trasferirsi in campi controllati. I genitori venivano ricattati con minacce di sottrazione dei figli se non avessero abbandonato la loro tradizione.
Un rapporto con accuse gravi
Contemporaneamente è stato pubblicato un rapporto preparato dall’Università di St Andrews, che rivela una discriminazione istituzionale sistematica definita dagli autori come "genocidio culturale". Vi si descrive la sottrazione dei bambini, il loro collocamento in scuole industriali e l’invio in colonie – politiche con conseguenze devastanti per la comunità.
L’attivista Rosanna McPhee, che ha vissuto lei stessa in un ex campo, testimonia:
"I miei genitori furono costretti a smettere di viaggiare. Vivevamo in baracche senza elettricità né acqua, studiavamo alla luce di una candela e abbiamo sempre subito discriminazioni. Ancora oggi è difficile trovare lavoro e vivere senza pregiudizi."
Scuse senza risarcimenti
Sebbene le scuse siano state accolte, è motivo di critica il fatto che il governo non abbia offerto un piano di risarcimenti. La dott.ssa Lynn Tommy-Conelly, autrice del rapporto iniziale, ha avvertito:
"La mancanza di un impegno per il risarcimento è preoccupante. Le vittime meritano più che parole."
D’accordo con questo è anche Claire McGilivray dell’organizzazione "Realizzazione dei diritti", che ricorda come le Nazioni Unite abbiano già raccomandato misure concrete per affrontare l’eredità dell’assimilazione forzata.
Il ministro Swinney ha dichiarato che per il momento non sono previsti piani di risarcimento, ma ha annunciato un "ulteriore dialogo" con la comunità Rom.
La storia degli "esperimenti Tinker" è un monito che le ingiustizie istituzionali e il genocidio culturale non possono essere cancellati con un semplice "ci dispiace". Le scuse rappresentano un passo, ma senza misure concrete e risarcimenti, le ferite rimangono aperte – e la giustizia irraggiungibile.
di DzIMI
