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lunedì 10 novembre 2014

Comunicato stampa su "Salvini e gli zingari"


Da: UPRE ROMA [mailto:upreroma@fastwebnet.it
Inviato: domenica 9 novembre 2014 15:47
A: UPRE ROMA
Oggetto: Comunicato stampa su Salvini e gli "zingari"


COMUNICATO STAMPA
La Lega torna al suo primo amore: dopo gli immigrati riapre la caccia agli
"zingari".

Salvini semina vento per raccogliere tempesta

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Se c'è un cosa di cui non c'è bisogno in questo momento è soffiare sul fuoco
di un disagio sociale sempre più profondo e diffuso. Il modo peggiore è
quello di indicare dei nemici contro i quali indirizzare un malessere che
diventa rabbia soprattutto quando questi nemici sono gruppi sociali fragili
o emarginati.

Ed è purtroppo quello che sembra succedere con la crisi che diventa sempre
più pesante per milioni di persone donne, giovani, disoccupati, precari,
migranti in fuga da guerra e miseria ed proprio l'aggravarsi della crisi che
spinge i Salvini di turno a una campagna che indirizza il malessere  sociale
contro immigrati e rom e sinti.

C'è un filo che lega le provocazioni della Lega: la consigliera che offre il
forno della sua cantinetta per bruciare i rom di Motta Visconti, la
consigliera che proclama che bisogna portare via i figli ai sinti di
Bologna, la scorribanda di Salvini nel campo "incriminato", i rom di Milano
colpevoli per l'occupazione delle case. Rispondere alle provocazioni con le
sberle e rompendo macchine non ci vede d'accordo e soprattutto non serve, al
più aiuta a fare la vittima chi vittima non è e che anzi nella scelta dei
suoi avversari si dimostra vile. 

Salvini, non è uno sprovveduto e sa che il vento che lui sta seminando da
tempo raccoglie una tempesta dalla quale trarrà un grande vantaggio
elettorale e sa anche che questa tempesta può provocare un dolore che la
storia del secolo scorso ci ha insegnato quanto possa essere tragico.

È  ancora vivo in figli e nipoti il ricordo di genitori e parenti  rom e
sinti strappati alle loro case e deportati in campi di sterminio. Allora non
capivano nemmeno la ragione di tale ferocia. Ora invece bisogna capire e
affrontare tutti insieme la ragione di quello che sta per succedere
guardando ai propri figli  e trovando per noi e per loro la capacità di fare
i conti con il lento veleno che anni e anni di campagna di odio contro i
diversi, i più deboli, gli emarginati hanno istillato nel corpo della nostra
società, un corpo che ora ha la febbre alta e che rischia di trasformare
questo veleno in una epidemia disastrosa.


Grazie per l'attenzione





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