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giovedì 10 aprile 2014

Case, pane e lavoro contro i pregiudizi

 Grazie a Daniele per l'articolo


da http://www.vita.it/societa/immigrazione/case-pane-e-lavoro-contro-i-pregiudizi.html

di Daniele Biella

Si celebra oggi la Giornata internazionale di rom e sinti: ecco tre video realizzati da Ceas onlus e Casa della carità che puntano a ribaltare il sentimento negativo che spesso prende piede verso queste persone. "Nessuno è cattivo solo per le sue origini"

pane
Un fermo immagine di uno dei tre video diffusi oggi da Ceas Marotta e Casa della Carità
"Nessuna persona è brava o cattiva solamente per le sue origini. Sembra banale dirlo, ma la realtà della minoranza rom oggi impone di ribadirlo. Nessuno di noi ha diritto, in un modo o nell’altro, di etichettare qualcuno come membro di una minoranza, qualunque essa sia". Con questa decisa considerazione l'associazione italiana, Ceas onlus, parte delle rete europea del progetto Pairs, celebra oggi 8 aprile la Giornata internazionale di rom e sinti.
"Con circa 10-12 milioni di persone che vivono in Europa, quella rom è la più grande minoranza del continente. Per decenni queste persone sono state vittime pregiudizio e discriminazioni. In alcuni momenti storici, hanno subito anche la schiavitù, le deportazioni e un vero e proprio sterminio, il porrajmos, nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Sono state spesso ai margini della società e anche oggi molte di loro, purtroppo, lo sono ancora", spiegano Ceas e gli enti di Pairs in un comunicato congiunto. "In un mondo in cui i confini sono sempre più deboli, anche i cittadini della Terra dovrebbero superare i pregiudizi per vivere in maniera sempre più libera. In molti stati dell’Europa, anche se non sempre ce ne rendiamo conto, vivono persone rom che sono studenti e insegnanti, dottori e infermiere, avvocati e ingegneri, musicisti e artisti".

Per rendere ancora più efficace il proprio messaggio, Ceas e Fondazione Casa della carità hanno diffuso tre video in cui presentano altrettante situazioni simboliche di integrazione, legate alla casa, al cibo e al lavoro.

"Un Paese, qualunque Paese europeo, non può pensare di vivere nella prosperità se migliaia di suoi cittadini sono esclusi dalla società, tagliati fuori da ogni chance di sviluppo. Il potenziale di ciascun cittadino dovrebbe avere la possibilità di dare frutto. Ciascuno dovrebbe essere messo nelle condizioni di contribuire al proprio benessere e a quello dell’intera collettività. Per farlo e per vivere in maniera davvero libera non possiamo continuare a fidarci dei nostri pregiudizi, di paure legate alla religione o all’etnia. Dobbiamo impegnarci in prima persona per abbattere i muri di quelle prigioni mentali che si sono costruite nell’arco di anni, decenni, secoli. Pairs lavora per questo".
Nota: Pairs (qui la pagina facebook), il cui motto è “condividere le esperienze, incoraggiare l’inclusione”, è un progetto biennale che coinvolge realtà di cinque differenti paesi europei (Albania, Bulgaria, Italia, Romania e Ungheria). L’obiettivo è studiare le buone pratiche continentali per l’inclusione della popolazione rom, valutarle, migliorarle e diffonderle per avere un positivo impatto politico a livello locale, nazionale ed europeo. 

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