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prefetto di Milano
Dottor Alessandro Marangoni
Milano, 26 Febbraio 2016
Oggetto: richiesta di chiarimenti su sgombero comunità rom in via Ripamonti
Illustre signor prefetto,
nell’incontro avuto il giorno 19 gennaio abbiamo segnalato
la situazione della comunità di rom rumeni provenienti da diversi sgomberi che
si erano stabiliti in un’area privata in via Ripamonti, dietro allo IEO.
A proposito di tale comunità era stato annunciato
dall’assessorato alla sicurezza il prossimo sgombero e per tale ragione avevamo
chiesto a Lei, in occasione del nostro incontro, che questo non avvenisse in
condizioni di difficoltà vista la stagione e la presenza di numerosi minori.
Avevamo anche chiesto il 2 febbraio
all’assessorato alla sicurezza di essere informati dello
sgombero in modo tale da poter contribuire a trovare
le soluzioni possibili in particolare per le famiglie con
minori.
Ieri, 25 febbraio, siamo stati informati dalle persone del
campo che era in corso lo sgombero e che una decina
di famiglie con minori era stata accolta nei Centri di
emergenza sociale ma che erano rimaste escluse
altre famiglie con minori. Per questa ragione ci siamo
recati sul posto e abbiamo verificato la presenza di un
gruppo di famiglie con minori (7 bambini da 3 a 12 anni)
oltre ad anziani, due persone con problemi di salute
documentati e a una donna incinta.
Da un lato abbiamo cercato di capire il perché di tale
esclusione, dall’altro visto il freddo e l’incipiente arrivo
della notte abbiamo chiesto e ottenuto un minimo di
assistenza dalla direzione dello IEO che non potendo
ricoverare e famiglie le ha provviste di coperte per
affrontare la notte.
In questo quadro Le rivolgiamo la richiesta di avere alcuni
chiarimenti in merito a due aspetti.
1) A noi risulta che non sia state rispettate le condizioni
previste per gli sgomberi forzati dall’art. 31 della
Carta sociale europea, ratificata dal Parlamento italiano
con legge 9 febbraio 1999 n. 30 e cioè:
- previa notifica formale dello sgombero;
- preavviso formale della data di esecuzione;
- proposta di soluzioni abitative alternative;
- non distruzione di tutti i beni personali;
- infine effettuazione dello sgombero non di notte né
d’inverno.
2. Tralasciando i modi con i quali sono state trattate
persone in condizione di grande fragilità, in particolare
segnaliamo il rifiuto dell’accoglienza nei CES di alcune
famiglie con minori, alcune delle quali, in particolare
le famiglie con i bambini più piccoli (3 e 5 anni) in base
alla loro testimonianza erano state escluse per la
loro precedente espulsione dal CES di via Lombroso. Il
chiarimento che chiediamo a questo proposito riguarda
in base a quali ragioni sia ammissibile esporre a gravi
condizioni di rischio dei bambini indipendentemente
da leggi e regolamenti e in dispregio di norme che tutelano
da sgomberi forzosi.
Certi della Sua attenzione Le chiediamo la disponibilità a
un incontro perché oltre ai chiarimenti richiesti si
possano trovare i modi affinché con la legalità venga anche
tutelata l’umanità e il rispetto delle norme che
la tutelano.
Per la Consulta Rom e Sinti di Milano
Dijana Pavlovic
Per l’associazione UPRE ROMA
Paolo Cagna Ninchi
Per l’associazione GRT Italia
Loris Panzeri
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