Translate

Visualizzazioni totali del nuovo Blog

AGGIORNAMENTI DA SITI E BLOG

ASSOCIAZIONE 21 LUGLIO

ALEXIAN SANTINO SPINELLI

osservAzione

SUPPORTING ROMA VOICES

ROMA RIGHTS

OPRE ROMA!

RomaniNet - animated romani language cours

SEGRETARIADO GITANO

THE ROMANI WAY

MARCELLO ZUINISI (NAZIONE ROM)

mercoledì 10 febbraio 2016

Appalto campi rom. Terra del Fuoco: "Il Comune sapeva degli alloggi ed approvò" - ArticoloTre | ArticoloTre - Quotidiano online indipendente e di inchiesta

Appalto campi rom. Terra del Fuoco: "Il Comune sapeva degli alloggi ed approvò" - ArticoloTre | ArticoloTre - Quotidiano online indipendente e di inchiesta

CHI MONITORAVA "CITTA' POSSIBILE" SAPEVA DELLE CASE FATISCENTI DI PROPRIETA' DEL "RAS" DELLE SOFFITTE

CHI MONITORAVA "CITTA' POSSIBILE" SAPEVA DELLE CASE FATISCENTI DI PROPRIETA' DEL "RAS" DELLE SOFFITTE

A proposito dell'autoassoluzione di alcune istituzioni che oggi dichiarano di essere parte lesa di eventuali atti illegali connessi alla gestione del progetto "Città Possibile" appena concluso a Torino.
Ecco di seguito un articolo di stampa in cui emergono retroscena appena intravisti nelle prime notizie riportate dai media sull'inchiesta per turbativa d'asta nell'appalto per i campi Rom di Torino:
-----
Terra del Fuoco: “Il Comune sapeva degli alloggi ed approvò”
Al Comune di Torino sapevano che la soluzione per sistemare i nomadi sgomberati dal campo di lungo Stura Lazio erano gli alloggi di Giorgio Molino, personaggio noto alle cronache giornalistiche come il 'ras delle soffitte'.
E’ quanto emerso nella conferenza stampa convocata da Terra del Fuoco, presso lo studio dell’avvocato Giampaolo Zancan, che assiste Oliviero Alotto, presidente dell’associazione e indagato dalla procura per turbativa d’asta.
"Nei tavoli di coordinamento del progetto – ha affermato Matteo Saccani, esponente dell'associazione – è stata proposta la disponibilità di 16 appartamenti ed è stato fatto notare che la proprietà era di Molino. I rappresentanti del Comune non ebbero nulla a che eccepire, hanno detto che andava bene e di andare avanti”.
Inoltre la proposta degli alloggi di Molino non è stata avanzata da Terra del Fuoco, ma da Aizo (Associazione Italiana Zingari Oggi).
La procura sostiene che quei sedici appartamenti messi a disposizione dall’immobiliarista Giorgio Molino, fossero privi dei requisiti di abitabilità.
Il presidente di Terra del Fuoco, Oliviero Alotto ha sottolineato che "noi ci siamo sempre opposti al trasferimento in alloggi perchè la soluzione non era nello spirito del progetto; quindi ci siamo via via defilati".
La vicenda. Nel 2012 venne firmata una convenzione tra Città e Prefettura per recuperare le risorse stanziate già dal Ministro Maroni per l’emergenza rom in alcune città, decadute dopo un ricorso e quindi reintegrate grazie al prezioso lavoro svolto dalla Città, in collaborazione con Prefettura e Ministero.
La convenzione prevedeva la progettazione delle azioni da compiere e stabilito di sottoporre ogni intervento all’esame preventivo della Prefettura, con una verifica mensile su documentazione e avanzamento lavori.
Nel dicembre 2013 venne istituito un Comitato di indirizzo per definire priorità e coinvolgere pubblico e privato sociale con esperienze specifiche. Un comitato interassessorile che ha coinvolto Polizia Municipale, Assessorato all’Integrazione, Lavori pubblici, Ambiente, Sistema educativo, Prefettura, Regione Piemonte, Questura, Diocesi, Chiesa ortodossa, Compagnia di San Paolo, ecc. Fu confermata la priorità del superamento del sito di Lungo Stura Lazio, oggetto di un’azione specifica, per criticità igienico-sanitarie, rischio idrogeologico e provvedimento di sequestro dell’area.
Nell’ottobre 2013 nella Gazzetta Ufficiale Europea venne pubblicato il bando per il progetto Città possibile, che prevedeva il superamento totale del campo rom di Lungo Stura Lazio, considerando 600 beneficiari (su 800 censiti) e fissando la scadenza del contratto a dicembre 2015.
Durante la scrittura del progetto per la partecipazione alla gara d’appalto, la Rete temporanea di Imprese aveva previsto che Terra del Fuoco si occupasse degli auto recuperi e autodistruzioni, però con il trascorrere del tempo l’associazione si rese conto che il Comune e RTI stavano impostando il progetto emarginando tale direzione, emergeva anche l’assenza di coraggio politico e il progetto perdeva efficacia.
Pertanto Terra del Fuoco decise di rinunciare a parti di appalto preventivamente concordate, rinunciando di conseguenza ai relativi fondi, in quanto si era snaturato lo spirito dell’intervento.
Chiaramente il caso è del tutto politico e come sostiene l’avvocato Zancan “Non si è perseguito neppure l’interesse economico”.
Sta di fatto che Terra del Fuoco non è stata capofila, ruolo dell’associazione Valdocco, del progetto Citta Possibile, inoltre ha gestito una percentuale di fondi minima, lavorando esclusivamente al Dado di Settimo e rinunciando spontaneamente a parti di un appalto già vinto
Un risultato comunque ottenuto è sotto gli occhi di tutti, lo sgombero del campo rom di Lungo Stura Lazio, modello di inclusione sociale, apprezzato e preso ad esempio dal ministero delle Politiche Sociali.
Falso anche che Terra del Fuoco abbia colpevolmente taciuto lo stato delle cose.
Oliviero Alotto aggiunge “Queste cose le abbiamo dette diverse volte e in tempi non sospetti. , in particolare con la lettera appello del 2 ottobre 2014. Pensiamo che se il Comune avesse risposto al nostro appello le cose sarebbero andate diversamente”.
E ancora “Non siamo usciti dal raggruppamento perché questa azione avrebbe causato l’interruzione dell’appalto, con il conseguente danno diretto alle famiglie rom a alla città, impedendo di fatto il superamento del campo di Lungo Stura Lazio. Ci siamo ridimensionati lavorando solamente su ciò che ritenevamo produttivo”.
Infine la frecciata dell’avvocato Giampaolo Zancan alla procura “Le notizie sul procedimento a carico di Oliviero Allotto le abbiamo ottenute da fonti mediatiche, speriamo che i magistrati ritengano opportuno convocarci”.

(Fonte: Articolo Tre)


ANCORA SU "LA CITTA' POSSIBILE"

CHI MONITORAVA "CITTA' POSSIBILE" SAPEVA DELLE CASE FATISCENTI DI PROPRIETA' DEL "RAS" DELLE SOFFITTEA proposito dell'...

Pubblicato da Idea Rom Onlus su Mercoledì 10 febbraio 2016

Pozzuolo, danneggiate in cimitero cinque tombe di un nucleo rom - Cronaca - Messaggero Veneto

Pozzuolo, danneggiate in cimitero cinque tombe di un nucleo rom - Cronaca - Messaggero Veneto

isernianews - Gli abiti di Sara Cetty sfilano a Sanremo

isernianews - Gli abiti di Sara Cetty sfilano a Sanremo